Fuori Stagione: Stoanerne Mandln, Törggelen e Biolife

26 Nov

L’ultimo weekend è passato all’insegna delle esperienze più diverse, il tutto in un clima a dir poco bollente, per la stagione. Siamo a fine novembre ed il cielo azzurro, condito da temperature miti anche in quota, fanno credere a tutti gli animali della terra che sia venuto già il momento di metter via i piumini.

Non sarà così e presto o tardi l’inverno salirà sul palco per il suo solito monologo – e tutti lo stiamo aspettando! Ma intanto questa piacevole coda autunnale apre possibilità inattese per escursioni fuori porta ed esperienze tra passato e presente. Ogni cosa sembra a modo suo fuori stagione, e intendo dimostrarlo ;-)

Sabato mattina, con il mio fratellone in trasferta a Bolzano per un frugale (mica troppo) fine settimana, abbiamo optato per una camminata mattutina: meta gli Stoanerne Mandln, una dolce cima di 2000 m tra la Val Sarentino e la Valle dell’Adige, dove qualche sconosciuto ha pensato bene di metter su (letteralmente) centinaia di ometti di pietra. Ignoro il motivo, ma il luogo è davvero suggestivo, in particolare se unito al panorama circostante. Non potevamo che stupirci però dei 12 gradi alle ore 11: maglietta e pantaloncini erano fuori programma, oltre che fuori stagione.

Dopo un pomeriggio di acquisti sportivi e cuori di castagna (Kastanienherz) un po’ Lost in traslation (niente Scarlett, purtroppo), abbiamo fatto gruppo con coinquilino e fidanzata per un Törggelen nella Val Isarco. Si tratta di una festa tipica, di una cena conviviale in cui ci si raccoglie intorno ad un tavolo per condividere piatti tradizionali poveri ma sostanziosi, bere vino fatto in casa, pagare una stupidata e cercare di tornare a casa interi. Oggi come oggi nel periodo autunnale praticamente ogni ristorante e Gasthof propone menu su questo tema, ma tante e troppe sono le fregature per turisti. Grazie invece alle sapienti segnalazioni di amici locali, il nostro Törggelen al Winklerhof è stato un concerto di sapori, uno spettacolo per i sensi, un’esperienza di genuina tradizione offerta e condivisa con gli ospiti del maso. Un piccolo grande gioiello quello che racchiude Villandro, un luogo tra i pochi dove poter apprezzare le radici profonde di una cultura. Lontano dalla massa, dai falsi proclami e dalle insipide tentazioni di molte tavole. Fuori stagione per definizione – e quindi ancora più apprezzato.

Domenica, non sazi e ancora in salute, abbiamo speso la giornata a Biolife, fiera del Biologico e di quello che gli gira attorno. Inutile dire che per mio fratello era un appuntamento “obbligatorio”. Ma anche il sottoscritto ha avuto la sua buona fetta di divertimento, almeno fino a quando un numero esagerato di visitatori ha invaso la fiera cercando soprattutto di mangiare a scrocco. Le cause vanno rintracciate anche, bisogna dirlo, nella scelta di affiancare la Fiera d’Autunno con quella sul bio: così i locali erano pieni e tutti potranno dire che è stato un successo. La qualità però, anche in questo caso, non va nella stessa direzione della quantità (anzi). E’ stata dura cercare di incontrare davvero alcuni produttori per stringere la mano a chi fa vera agricoltura e vero allevamento, a chi ci da pane speck mele rape zucche miele olio castagne… riconnettendoci con la natura nel gusto. Un piccolo sforzo ricompensato da volti e prodotti di stagione, decisamente stagionati e fuori stagione/moda, che vedranno forse un giorno tempi migliori. Come meritano.

Si rientra in settimana con tanti impegni sul tavolo ed esperienze nello zaino. Mi sento sempre, dopo queste giornate alternative e alternate a settimane lavorative, un po’ massaia e un po’ esploratore., un po’ studente e un po’ impiegato, un po’ vagabondo e un po’ tradizionalista. Insomma un po’ fuori, almeno rispetto alla stagione contemporanea.

3 Risposte to “Fuori Stagione: Stoanerne Mandln, Törggelen e Biolife”

  1. giovanni 26 novembre 2009 a 12:32 #

    belle foto & pensieri

  2. stefano baldini 20 luglio 2010 a 19:26 #

    Ciao Giovanni (?),

    mi occupo da 3 anni dell’organizzazione di biolife, la manifestazione che hai citato nell’articolo (noto a me solo oggi).
    Ti volevo ringraziare per aver citato la ns. iniziativa ed aver messo il link al sito.
    se interessato posso farti avere informazioni da pubblicare sulla prossima edizione 2010.
    Ne approfitto per informarTi che ho colto però alcune imprecisioni nel Tuo scritto. In merito al successo della fiera “almeno fino a quando un numero esagerato di visitatori ha invaso la fiera cercando soprattutto di mangiare a scrocco. Le cause vanno rintracciate anche, bisogna dirlo, nella scelta di affiancare la Fiera d’Autunno con quella sul bio: così i locali erano pieni e tutti potranno dire che è stato un successo.” Ti informo che statistiche interne rilevano un grande interessamento da parte di target nuovo, ponendo così le basi per un aumento sensibile di pubblico motivato, non casuale.
    Sul lato espositori, forse potresti chiedere a qualcuno di loro, o magari mettere il naso nella rete, giusto per vedere quanti produttori o associazioni spingono biolife.
    Altro aspetto che, francamente, lascia perplessi, sono le Tue valutazioni in termini di qualità ” La qualità però, anche in questo caso, non va nella stessa direzione della quantità (anzi). E’ stata dura cercare di incontrare davvero alcuni produttori per stringere la mano a chi fa vera agricoltura e vero allevamento, a chi ci da pane speck mele rape zucche miele olio castagne…”.
    Ma cosa stai dicendo? Ti eri fermato ad un altro Törggelen prima di entrare in fiera? Sai che il Parmigiano che abbiamo in fiera arriva a 6 anni di stagionatura ed è un prodotto unico al mondo? sai che un’azienda delle Langhe è l’unica a produrre caprini e robiole dop, presidio slow food, biologico certificato? che i biodiamici presenti arrivano in fiera con la terra sotto le unghie per produrre altissima qualità e non riuscire nemmeno a sbarcare il lunario?
    No, non lo sai.
    Se hai bisogno di informazioni per farTi un’idea corretta del valore delle aziende presenti e dell’idea portante della ns. iniziativa, siamo assolutamente disponibili.
    Se hai occasione di ripetere la visita quest’anno, 19 – 21 novembre, mi farebbe piacere guidarTi attraverso le eccellenze che vantiamo.
    Capisco la passione per la scrittura e la comuicazione, lo condivido anch’io, ma penso che il valore della conoscenza non sia da meno.
    Questo è quanto, per amore della verità e rispetto della passione e del sacrificio che distinguono i ns. espositori e amici.

    • Stef 21 luglio 2010 a 08:27 #

      Caro sig. Baldini,
      la ringrazio per il commento. Sono anche lusingato dal fatto che gli stessi organizzatori della manifestazione prestino attenzione al mio piccolo e personale blog. In cui ovviamente riporto le mie impressioni ed i miei pensieri, senza grandi pretese, ed assolutamente anche non condivisibili.
      Concordo assolutamente con l’esigenza di conoscenza, senza la quale è impossibile valorizzare ed apprezzare qualsiasi lavoro o esperienza nella vita. Pur con tutti i limiti, credo di sapere qualcosa di biologico e di piccoli produttori, semplicemente per la famiglia da cui vengo ed i valori che esprime: http://bioramanatura.com/
      Inoltre, è proprio a Biolife che ho incontrato alcuni contadini ed allevatori della zona Altoatesina bravissimi ed impegnatissimi: oggi li conosco personalmente e li ritrovo ogni volta che faccio la spesa in un mercatino bio delle nostre città.
      Credo, infatti, che ci sia stato un malinteso su quanto ho scritto. Cerco di spiegarmi: la mia critica si rivolge alla scelta di affiancare le due fiere, Biolife e Fiera d’Autunno, che a mio avviso ha portato anche un abbassamento della qualità percepita (certo non è l’unico risultato, e sicuramente ci sono anche aspetti positivi in questa decisione). Per “qualità che non va nella stessa direzione della quantità” mi riferivo al fatto che all’aumentare incontrollato del numero di visitatori, la qualità dell’evento in generale ne soffre. E questo succede sempre, non solo a Biolife. Ma non mi riferivo, e ci mancherebbe!, alla qualità dei produttori e dei prodotti esposti (a Biolife, sull’altra fiera non mi esprimo, perché poco competente e magari anche prevenuto). Qualità che ho trovato in tanti stand, da tante persone, stringendo quelle mani callose… finché ce n’era la possibilità, finché le persone che cercavano semplicemente l’assaggio di pane o formaggio hanno impedito un contatto più diretto con loro. So bene che non tutte le persone si comportano in questo modo, anzi sono convinto che molti visitatori cercassero genuinamente di conoscere meglio il mondo bio. Ma ciò non nega che, personalmente, mi sono sentito perso (o disperso) quando l’evento è diventato caotico per il gran numero di visitatori.
      Qualche anno fa, ad una delle prime edizioni, c’era meno stress ed era più facile incontrare i produttori. Poi si cresce ed i numeri crescono – ma bisogna stare attenti alla qualità (ripeto, dell’evento). Il mio consiglio implicito ora lo esplicito: valutare con cura se affiancare ancora le due fiere. Tutto qua :-)
      Per concludere, la ringrazio ancora per il confronto. Sono certo che lei e la sua organizzazione lavoriate duramente per promuovere e valorizzare il mondo bio e dei piccoli produttori. Ed è quello che faccio anche io, pur nel mio piccolo piccolissimo: dai pasti alle scelte di consumo, dai viaggi mirati ai semplici post del mio blog. Volentieri ne parlerei ancora, volentieri la incontrerei per discutere di tutto questo e di molto altro: sono a disposizione, curioso ed interessato come sempre.
      Arrivederci,
      Stef

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