Archivio | gennaio, 2009

Lai da Rims – 2/3 Agosto 2008

25 Gen

Un sentiero non ha mai un inizio ed una fine precise, predeterminate. Cerchiamo noi di piantargli addosso dei cartelli, per farne percorsi definiti.

Il sentiero che porta al Lai da Rims, dove scrivo queste righe, non parte davvero da Santa Maria in Val Muestair, Svizzera. Tanti sentieri passano dal paese: lo attraversano fingendo di concludersi dalle parti del piccolo parcheggio, per riprendere dalla parte opposta buttandosi nell’ampia valle che perde di quota. Ognuno però raccoglie le persone che cercano pace e natura fra le montagne.

E anche qua, dall’alto dei 2400 m. del Lai da Rims, il sentiero non termina il suo percorso, perdendosi tra cime minori e l’alta vetta dell’Umbrail.

Il mio viaggio invece si ferma qua. In riva al lago ho provato l’acqua gelida immergendo i piedi per qualche istante; ho piantato la tenda e condiviso lo spazio con una mandria di vacche solitarie quanto me; ho acceso il fornello e banchettato come un principe. Aspetto ora la notte, spero carica di stelle, in solitudine.

La conca che accoglie il Lai da Rims è un luogo incantevole, unico. L’acqua ha certi riflessi turchini che nessun altro lago può eguagliare. La corona di cime che lo circondano donano regalità all’ambiente. Si ha la percezione di trovarsi in un luogo sacro. E probabilmente lo è davvero: un piccolo paradiso che da millenni si protegge quassù in attesa che pochi fortunati ne godano le meraviglie.

Oggi sono in solitaria per scelta. Eppure non sono solo neppure ora. Le strade, le storie e le avventure, come i sentieri, non hanno partenze e conclusioni precise. Le amicizie, gli amori e le passioni non iniziano e finiscono come si apre e si chiude un film. In tante forme, arrivano da lontano e continuano oltre…

Scrivo stasera su quello stesso quaderno che comprai 6 anni fa a Barcellona per la sua bellissima rilegatura. Quello che iniziai la prima volta in montagna da solo; quello da cui strappai le prime pagine; quello che riapro stasera su una pagina bianca che si colora di emozioni.

Sei anni fa ero prima di ogni cosa. Non avevo ancora amato, non avevo ancora corso a Milano e New York, non avevo mai preso i miei impegni come una sfida da vincere ad ogni costo. Ora mi trovo dopo tutto questo, dopo l’amore, dopo la città, dopo gli impegni. Che naturalmente continueranno, ma cambieranno e non saranno mai più gli stessi.

Tutto inizia ancora mentre tutto finisce. Continua la mia piccola storia, continua il mio sentiero. E cambia il mio sentire sui passi che infilo uno dopo l’altro lungo la strada.

Deve succedere in solitaria questo primo passo. Io senza limiti davanti, come l’orizzonte che si confonde nella notte e preannuncia lo spettacolo delle stelle. Mi piace pensare un mondo solitario da riempire con la vera felicità, quella condivisa.

Ora, qua al Lai da Rims, non poteva che chiamarsi Lonely Walker. 

Il sentiero di Lonely Walker inizia…

25 Gen

E’ una fredda domenica di gennaio. In realtà non così fredda come altri giorni di questo inverno rigido e nevoso.

In questo tempo e dopo una lunga gestazione, finalmente apro un blog personale sui racconti delle mie camminate.

Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane aggiornerò il blog con l’archivio delle camminate che si sono accumulate dalla scorso agosto, a cominciare da dove tutto ha avuto inizio, il Lai da Rims.

Ho scoperto da poco che un ragazzo valtellinese usa questo stesso nome, lonely walker, per la sua impresa di camminare dalla Valtellina a Dublino. Ammiro la sua prova e mi scuso se userò lo stesso nome. Ma credo che sia il titolo più appropriato, e ne spiego alcuni motivi nell’about.

Spero questo blog raccolga qualche curioso e qualche camminatore sparso per le valli alpine e le vie delle città. Non mi resta che augurare buon cammino, buona strada e, soprattutto, buona fortuna!