Libera mente in libero tallone

25 Gen

Quando ero bambino non temevo nulla – figuriamoci la velocità. Ecco perché mi sono schiantato con la bici, a piedi e pure con gli sci. Oggi sono meno temerario, nel senso che la velocità non mi eccita particolarmente. Ed evidentemente neppure io piaccio tanto a lei!

Negli anni ho scoperto la mia vera natura, coerente anche in ambito sportivo: resistenza, impegno ed entusiasmo. Oggi mi piace alzarmi presto ed attaccare una salita mentre sorge il sole, trovarmi in quota in mezzo al silenzio, spezzare il pane e versare il té, scollinare in compagnia e portarmi verso nuove mete. Inseguo un rapporto con la natura che sa donarmi armonia come poche altre cose.

Questa visione idilliaca funziona benissimo in estate. Ma in inverno? Tutto più complicato, rispetto alla bella stagione (come siamo facili nelle definizioni, nonostante la ricchezza delle stagioni!). La neve è fantastica, chi lo nega forse ha un problema con se stesso – ma rende la montagna più pericolosa. E quindi anche più affascinante. L’importante, certo, è prenderla nel modo giusto.

Vivere la montagna in inverno per molti è sinonimo di piste battute, ristoranti self-service, doposci e settimane bianche. Anche quando il bianco è artificiale come la sabbia della spiaggia sotto l’Arco della Pace a Milano in Agosto. Lo sci classico ha fatto parte dei miei inverni fino a quando, qualche anno fa, ho incominciato a non sopportarlo più. Troppo caro, troppo affollato, troppo pigro. La montagna non era ambiente naturale col quale rapportarsi, ma parco giochi per i capricci del solito consumatore occidentale.

Abbandonato quasi lo sci, ho guardato con curiosità, ma anche con timore, allo scialpinismo. Mi sembrava un modo per vivere la montagna come in estate, salendo e scendendo con le proprie gambe, al ritmo lento dell’alpinista. Ma il pericolo delle slavine e la mancanza di esperienza mi hanno impedito di fare quello che avevo fatto con l’escursionismo: andare anche da solo.

Non ci sono dubbi: è difficile che si inizi con lo scialpinismo senza seguire un gruppo o un amico. Ho pensato allora di rimediare con le ciaspole. O almeno di provarci, per piccoli ed incerti passi. Ma che hanno aperto una via, di volta in volta più attraente. E quest’anno, improvvisamente, è capita l’occasione di imboccare deciso il sentiero della montagna in inverno.

Scialpinismo. E neve fresca. Con le pelli. Quindi telemark… Tanta carne al fuoco, meglio far chiarezza. Se nello scialpinismo si sale un colle con il tallone libero e con curve decise si ridiscende fuori pista, nel telemark si applica invece un diverso stile di sciata – da praticare dove ti pare! Sempre con il tallone libero si piegano le gambe fino quasi a sedersi, mentre con movimenti alternati si spinge avanti il piede a valle compiendo… un passo.

Camminare in salita, camminare in discesa: splendido! Sembra fatto per me. In queste ultime settimane ho fatto i primi timidi tentativi, con rovinose paperate e qualche soddisfazione, piccola sulla carta ma enorme per me! Ho ancora molto da imparare ed è una questione di esperienza. Telemark e Scialpinismo si sposano a meraviglia per dar vita ad una filosofia sciistica a basso impatto ambientale ma intenso rapporto con la montagna.

Il semplice gesto di liberare il tallone, libera anche il corpo e lo spirito.

Presto farò un corso base di scialpinismo: un po’ di teoria e di pratica con le tecniche. Credo sia importante, anche per imparare ad usare gli indispensabili strumenti di sicurezza (anche se mai di certezza). Anche se sono convinto che le migliori armi contro i pericoli siano il rispetto per la montagna e la prudenza. Termini fuori moda ma immortali!

_

Per chi fosse curioso di scoprire qualcosa su Scialpinismo e Telemark, ci sono ottime fonti qui e qui, qualche video qui ed un gruppo di appassionati qui. Invece le mie poche (per ora) foto, scattate tra una sciata ed un banchetto, si trovano come sempre qui.

3 Risposte to “Libera mente in libero tallone”

  1. giovanni 26 gennaio 2010 a 09:53 #

    mi rivedo un po’ nelle prime righe introduttive del post. ho ripreso con molta cautela lo scialpinismo l’anno scorso ma i dolori alla gamba dx (vecchio incidente) si fanno ancora sentire e precludono non poco la gioia di vivere questa dimensione della montagna. per fortuna che ciaspole, picozza e ramponi colmano un po’ questa mancanza. ciao e buona montagna!

  2. green coffee bean 13 settembre 2013 a 23:11 #

    fantastic points altogether, you just won a new reader.

    What might you recommend about your suvmit that you simply made some days in
    the past? Any positive?

Trackbacks/Pingbacks

  1. Sciando. Per la prima volta « Lonely Walker - 23 febbraio 2010

    […] già scritto di telemark e skitour, di come un semplice tallone libero possa anche liberare la mente. Ecco, ci sono alcuni momenti […]

Lascia un commento