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mercati/ni di/vini

15 Dic

Dopo le esperienze dell’anno scorso, ero molto prevenuto sul tempo dei mercatini natalizi, qua in Alto Adige.

Non che i timori siano stati smentiti: traffico pazzesco, smercio senza valore delle tipicità locali, turisti a flotte… e ancora mancano un paio di settimane!

Eppure questa volta è andata diversamente. Sarà stata l’esperienza, sarà questo momento di forte cambiamento, sarà la scoperta di piccole chicche curiose e piacevoli – tutto sommato, il tempo dei mercatini mi è piaciuto!

La forza di Tramin e la passione di Falkenstein hanno rimesso il vino in primo piano /

esaltando ancora più la gioia della cena ruspante al Santlhof /

o il caos bolzanino, redento da un ultimo törggelen poco ortodosso ma di gran qualità al Haidgerberhof /

ma anche il piacere straniante della musica indi con i The Pleasants /

e la ricchezza dell’atmosfera nei mercatini di Vipiteno o Chiusa /

condita meravigliosamente dai pasticci di Acherer e dalla degustazione al Pretzhof /

e in chiusura, i biscotti in casa ed il primo skitour verso il cielo del Rittnerhorn!

Lascio la parola alle immagini, che non possono far vivere le situazioni – però almeno ne danno un’idea :-)

Ritorno a Stoanerne Mandln

12 Nov

Un autunno ricco di impegni e fradicio di piogge può anche regalare giornate perfette.

Con una scenografia da film hollywoodiano, temperature miti ed una bella compagnia ci sono tutti gli ingredienti per un pomeriggio speciale. Se poi il luogo ha anche una certa importanza per la proprio storia personale – si ha proprio una di quelle piccole magie che a volte in Alto Adige accadono ancora ;-)

Camminata facile e panoramica. Abbiamo preso il sentiero dal parcheggio di Flaas / Valas, sul Salto / Salten poco sopra Bolzano / Bozen. Con un po’ di salita ed uno spettacolare pianoro puntellato da conifere, superata la carinissima Casera di Meltina / Möltner Kaser, si conquista la cima (o meglio, la gobba) con tutti gli omini di pietra – esatto, gli Stoanerne Mandln!

Vista a 360°, foto di rito e rientro per lo stesso percorso. Lasciandosi cogliere dalle tenebre, scaldandosi con un te del cacciatore / jägertee, godendosi tutto il bello della vita!

Poi, il giorno dopo magari, si fa sempre in tempo ad ubriacarsi ed ingolfarsi di ogni bend’iddio ;-p

Ma questa, è un’altra storia…

NorthForth/7 . End

27 Ago

Everything must End, sooner or later.

Anche un piccolo viaggio Verso Nord. E pure un percorso a tappe attraverso i ricordi ed il raccolto portato a casa. A oltre due mesi di distanza, pure il tempo sembra perdere la sua importanza. Lasciando posto al semplice vissuto di quei giorni, a spasso nel cuore d’Europa.

La fine di queste ferie non ha grandi contenuti, solo una manciata di riflessioni, le prime a caldo e, forse, le più importanti. Perché sono come la mantecatura che imprime al piatto un gusto definitivo. E non è poco!

Guidare per ore e ore godendo la compagnia del silenzio, la musica dei rumori, i cambi della luce sul paesaggio del tempo… Una sintonia particolare che permette di leggere fra le righe delle esperienze appena vissute.

Lasciando Texel avevamo orientato la bussola verso sud. Ed io avevo deciso di lasciare il ruolo di guida per scoprire come andava. Spontaneità cercavo, improvvisazione pretendevo. Soprattutto da me stesso, spesso incapace di mollare le briglia anche nelle situazione più contorte.

In verità, ogni ruolo ha la sua importanza, con piaceri e doveri. Nella vita ho scelto tante volte di guidare – sono cresciuto imparando a guidare da me la mia canoa. Qualche volta invece, forse neanche poche, ho fatto il gregario, ricevendo senza pagare il giro. Ogni esperienza è un’occasione capire chi siamo – a patto di saper ascoltare, se stessi come gli altri ;-)

Ma a smettere i panni della guida, come va a finire? Succede che mi sento vuoto ed inutile, mentre gli altri sembrano abbandonati e spaesati. Si susseguono chilometri di strada con città e campagne trasparenti, ignote agli occhi distratti ed addormentati.

Viene la notte a Liegi tra un ostello ed un piatto caldo con qualche ultima birra. Ma il vuoto continua, un vuoto di passione, mascherato da stanchezza. Un vuoto che lascia spazio a pensieri silenziosi: piccoli appunti di verità nel proprio animo.

All’alba dell’ultimo giorno riprendo le redini del viaggio – mi sento oltre quel vuoto. Ma vuoto significa essere soli? No davvero: quello sarebbe viaggiare soli. Che ha tutto un altro gusto, spesso intenso come un fuoco di paglia, che svanisce presto.

Questo vuoto è invece presenza nel silenzio. Amici al fianco, anche senza bisogno di parole. Compagnia, pur nell’assenza di gesti eclatanti. Significativo è il momento passato assieme, condiviso. Un fuoco da legna che scalda lentamente, ma a lungo. Guardando indietro sulla via che pensavamo di aver camminato in solitaria, forse ci accorgiamo che altri ci hanno preso in braccio, lasciando una sola impronta per due.

Verità a volte difficile da cogliere…

Arriva il Ticino, aria di casa che ruba cuore e mente. Con un ultimo sussulto, la banda dei quattro si riprende e si prepara a rientrare nella quotidianità. Con tanto bagaglio, tutto da scaricare e gustare ancora. Con molte esperienze e pensieri, rivoli sparsi che confluiranno in qualche certezza futura. E con la sensazione in cuore di aver vissuto veramente, divertendosi e sperimentando – non di aver solo bighellonato ;-)

Buona strada a chi parte. Ma anche a chi torna. E, soprattutto, a chi riparte sempre…