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1 Feb

Le strade, le storie e le avventure, come i sentieri, non hanno partenze e conclusioni precise. Le amicizie, gli amori e le passioni non iniziano e finiscono come si apre e si chiude un film. In tante forme, arrivano da lontano e continuano oltre…

Così scrivevo un paio di anni fa, dalle rive del Lai da Rims, per condividere una nuova fase della mia vita.

Così riscrivo oggi, parola per parola: quel sentiero si è concluso, mentre un nuovo cammino è appena iniziato. La vita è una meraviglia perché è una strada continua: sempre nuova, ma antica e carica di emozioni.

Oggi capisco quanto sono fortunato: materialmente, intellettualmente, spiritualmente. Ma le fortune vanno condivise, perché non diventino maledizioni.

Anche il blog è una fortuna: il percorso di Lonely Walker, preso in trappola tra condivisione e solitudine, ha dato risposte a domande che non avrei mai pensato di pormi.

Forse la nuova strada che ho iniziato non è per il camminatore solitario…

Navigare il web mi ha portato lontano, per riportami infine a casa /

E mentre la barca salpa, saluto le sponde che lentamente svaniscono

Per volgere lo sguardo lontano – verso cosa ancora no so

ma dove so di non sapere

 

NorthForth/7 . End

27 Ago

Everything must End, sooner or later.

Anche un piccolo viaggio Verso Nord. E pure un percorso a tappe attraverso i ricordi ed il raccolto portato a casa. A oltre due mesi di distanza, pure il tempo sembra perdere la sua importanza. Lasciando posto al semplice vissuto di quei giorni, a spasso nel cuore d’Europa.

La fine di queste ferie non ha grandi contenuti, solo una manciata di riflessioni, le prime a caldo e, forse, le più importanti. Perché sono come la mantecatura che imprime al piatto un gusto definitivo. E non è poco!

Guidare per ore e ore godendo la compagnia del silenzio, la musica dei rumori, i cambi della luce sul paesaggio del tempo… Una sintonia particolare che permette di leggere fra le righe delle esperienze appena vissute.

Lasciando Texel avevamo orientato la bussola verso sud. Ed io avevo deciso di lasciare il ruolo di guida per scoprire come andava. Spontaneità cercavo, improvvisazione pretendevo. Soprattutto da me stesso, spesso incapace di mollare le briglia anche nelle situazione più contorte.

In verità, ogni ruolo ha la sua importanza, con piaceri e doveri. Nella vita ho scelto tante volte di guidare – sono cresciuto imparando a guidare da me la mia canoa. Qualche volta invece, forse neanche poche, ho fatto il gregario, ricevendo senza pagare il giro. Ogni esperienza è un’occasione capire chi siamo – a patto di saper ascoltare, se stessi come gli altri ;-)

Ma a smettere i panni della guida, come va a finire? Succede che mi sento vuoto ed inutile, mentre gli altri sembrano abbandonati e spaesati. Si susseguono chilometri di strada con città e campagne trasparenti, ignote agli occhi distratti ed addormentati.

Viene la notte a Liegi tra un ostello ed un piatto caldo con qualche ultima birra. Ma il vuoto continua, un vuoto di passione, mascherato da stanchezza. Un vuoto che lascia spazio a pensieri silenziosi: piccoli appunti di verità nel proprio animo.

All’alba dell’ultimo giorno riprendo le redini del viaggio – mi sento oltre quel vuoto. Ma vuoto significa essere soli? No davvero: quello sarebbe viaggiare soli. Che ha tutto un altro gusto, spesso intenso come un fuoco di paglia, che svanisce presto.

Questo vuoto è invece presenza nel silenzio. Amici al fianco, anche senza bisogno di parole. Compagnia, pur nell’assenza di gesti eclatanti. Significativo è il momento passato assieme, condiviso. Un fuoco da legna che scalda lentamente, ma a lungo. Guardando indietro sulla via che pensavamo di aver camminato in solitaria, forse ci accorgiamo che altri ci hanno preso in braccio, lasciando una sola impronta per due.

Verità a volte difficile da cogliere…

Arriva il Ticino, aria di casa che ruba cuore e mente. Con un ultimo sussulto, la banda dei quattro si riprende e si prepara a rientrare nella quotidianità. Con tanto bagaglio, tutto da scaricare e gustare ancora. Con molte esperienze e pensieri, rivoli sparsi che confluiranno in qualche certezza futura. E con la sensazione in cuore di aver vissuto veramente, divertendosi e sperimentando – non di aver solo bighellonato ;-)

Buona strada a chi parte. Ma anche a chi torna. E, soprattutto, a chi riparte sempre…

Il pasto nudo

5 Apr

Oggi Pasquetta, o meglio Lunedì dell’Angelo: sole fresco in una primavera di bellezza.

Le feste sono sempre l’occasione per grandi banchetti. A tavola serviamo succulenti carni accuratamente cucinate per esaltarne i sapori. Ma pensiamo mai all’animale da cui viene il nostro piatto? Stimolato dalle letture di Pollan, complice mio fratello ed i suoi conigli, sabato mi sono preso la responsabilità, almeno una volta nella mia vita, della morte di un essere vivente – che un giorno sarà il nostro pranzo della domenica. Crudele? Non credo, altrimenti dovremmo smettere tutti di mangiare carne. Ipocrita e scorretta è invece la distanza che l’industria alimentare mantiene tra noi e ciò che mangiamo: occhio non vede, cuore non duole. Non è stato facile quello che ho fatto; eppure, non avevo mai provato tanto rispetto per l’animale e per il cibo come in quel momento. Ho conservato una zampa del coniglio a ricordo dell’esperienza. E ieri ho mangiato agnello per la Pasqua, ringraziando per il cibo che ci viene donato.

Lonely Walker intanto ha vissuto un piccolo ma sostanziale rinnovamento. Negli ultimi mesi ho pensato molto se aveva senso continuare a creare e condividere contenuti. Indubbiamente sono stato tentato di chiudere baracca e burattini. Poi gli impegni di lavoro e la scarsità di tempo mi sono sembrate solo delle comode scuse. Varie letture mi hanno stimolato a continuare. Eppure sentivo necessario un cambiamento del blog e delle mie pagine web, per renderli strumenti al servizio delle esperienze concrete di vita. Ho usato il post su Londra come prototipo di una scrittura più diretta e semplice. Foto, video, twitts e tutto il resto seguono ora la stessa idea. Ci sono ovviamente anche piccole novità di forma sparse qua e la: l’importante però sono i contenuti, ovvero ciò che ha valore, che è testimonianza e condivisione. Questo il piatto principale – il resto è solo contorno.

Clima perfetto per riprendere il cammino. Un sentiero non finisce mai, viene da lontano e continua ben oltre la vista. Sta solo a noi scegliere se smettere o proseguire.

Auguro a tutti una buona strada :-)